Conosci la Finestra di Johari?

26 Mag 2024 | Comunicazione efficace, Non categorizzato, Open Feedback

La Finestra di Johari

Nella mitologia greca, Narciso era un giovane di straordinaria bellezza, ma ignaro del proprio aspetto. Tuttavia, un giorno si innamorò perdutamente del suo riflesso in uno specchio d’acqua finché, completamente ipnotizzato dall’immagine riflessa, annegò cadendo in acqua.

Narciso rappresenta la mancanza di consapevolezza di sé, di alcuni dei propri tratti della personalità e dei propri comportamenti inconsci che però non sfuggono alle persone con cui abbiamo a che fare. Quello che la maggior parte di noi non sa è che molti dei nostri comportamenti sfuggono alla nostra coscienza e quindi al nostro controllo. Ed è difficile poter migliorare ciò che non conosciamo.

Esiste tuttavia uno strumento che ci permette di capire come percepiamo noi stessi e come condividiamo con gli altri le informazioni sul nostro conto: è la Finestra di Johari.

La Finestra di Johari è stata sviluppata negli anni ’50 dagli psicologi americani Joseph Luft e Harry Ingham (il nome del modello concettuale è una combinazione dei loro nomi di battesimo…) come strumento per esplorare come ci relazioniamo non noi stessi e con gli altri, per migliorare la comunicazione e la nostra crescita personale.

Questo modello divide la conoscenza di noi stessi in quattro aree:

  1. ARENA (o Area Aperta): per restare nella mitologia greca, possiamo associarla ad Apollo, il dio della luce e della conoscenza. Apollo era consapevole dei propri poteri e dei propri limiti, simboleggiando la conoscenza di sé. Nella Finestra di Johari, l’”Arena” rappresenta ciò che sappiamo di noi stessi e che mostriamo agli altri, senza filtri. In questa zona avvengono i rapporti più veri e sinceri, con feedback costruttivi e dove si può lavorare sui propri comportamenti per poterli migliorare.
  2. FACCIATA (o Area Segreta): Questa è la parte dei nostri comportamenti e atteggiamenti di cui siamo consapevoli ma che teniamo nascosti agli altri. È un’area che mi piace associare al mito di Demetra e Persefone. Demetra, la dea della fertilità, nascondeva il suo dolore per il rapimento di sua figlia Persefone da parte di Ade, dio degli inferi. Solo quando Persefone fu liberata, Demetra rivelò il suo dolore nascosto. In questa zona celiamo chi siamo davvero, le nostre vere intenzioni, i nostri segreti e gli scheletri nell’armadio, le nostre debolezze ma anche i lati della nostra personalità che non vogliamo rendere pubblici.
  3. PUNTO CIECO (Area Involontaria): rappresenta quei comportamenti che gli altri vedono, ma di cui non siamo consapevoli. E’ l’area di Narciso a cui facevo riferimento prima. Sono i comportamenti inconsapevoli che però sono visibili agli altri, che siano familiari, amici, colleghi o clienti. Ma sono anche gli aspetti di noi stessi che non vogliamo riconoscere nemmeno se ci vengono svelati.
  4. ZONA OSCURA (Area Ignota): Questa è la parte della conoscenza di sé che è nascosta a tutti, noi compresi. Sono le nostre debolezze o paure di cui nemmeno noi siamo davvero consci, i nostri desideri inconfessabili anche a noi stessi, le nostre reazioni inaspettate. Ma rappresenta anche quella parte del nostro potenziale che non ha ancora avuto modo di emergere, insospettabile a noi ed agli altri. Nella mitologia greca, questa zona è ben rappresentata da Erebo, la personificazione dell’oscurità primordiale.

In azienda, se i rapporti e l’ambiente sono favorevoli e se viene incoraggiato un feedback sincero e costruttivo, si tende a ridurre la “Facciata” a favore dell’”Arena”, aprendosi ai colleghi, ai capi, ai collaboratori ed a clienti e fornitori. Vengono incoraggiate idee ed iniziative e l’errore viene accettato come normale percorso di crescita.  Al contrario ambienti ipercompetitivi o “tossici” favoriscono l’espansione dell’Area “Facciata”, come meccanismo di autodifesa. Una vera e propria “Fiera delle Maschere”, dove impera l’inerzia, lo scaricabarile, la delazione, la slealtà e la discordia.

Applicare la Finestra di Johari significa stimolare la crescita personale e del team. Come?

  1. Comunica in modo aperto, senza filtri: Condividi emozioni e pensieri in modo sincero con gli altri per aumentare la conoscenza reciproca. Tira giù la “maschera”!
  2. Chiedi ed accetta feedback sinceri: Richiedi regolarmente feedback onesti e costruttivi dagli altri per scoprire aspetti di te che potresti non conoscere o anche accettare con difficoltà. Solo così puoi ridurre il tuo Punto Cieco. Ricordo ancora quando, molti anni fa, partecipai ad una sessione della Finestra di Johari nell’azienda dove ero stato appena assunto. Alcuni miei colleghi senior furono impietosi verso di me. Potevo arroccarmi in un “non avete capito niente di me!”, come fece un mio collega. Invece li invitai a dirmi tutto quello che pensavano dei miei comportamenti che trovavano fastidiosi. Fu un bagno di sangue, non ci dormii per tre notti, ma da quelle critiche imparai moltissimo. O almeno lo spero…
  3. Fai autoanalisi: Fai esami di coscienza regolari e cerca di identificare le tue paure, le tue ree di miglioramento, le tue insicurezze e gli atteggiamenti inefficaci o dannosi per te e per gli altri. La capacità di analizzare sé stessi è una delle più grandi doti di ognuno di noi.
  4. Esplora la tua Zona Oscura: Vivi nuove esperienze, sperimenta, accetta nuove sfide per scoprire aspetti inaspettati di te stesso. Sorprenditi.

La Finestra di Johari è uno strumento potente per il proprio sviluppo personale. Puoi costruire relazioni più forti e diventare una persona più consapevole di sé, con un ottimo dialogo interiore.

E’ sufficiente avere una buona dose di umiltà, di autocritica e di ascolto. Provaci, apri quella finestra…

 

Riccardo Bompiedi

Riccardo Bompiedi

Formatore per manager e venditori del b2b

Mi chiamo Riccardo Bompiedi e dal 1996 lavoro nella formazione di venditori e manager di aziende del b2b industriale, medicale e dei servizi. Sono esperto nello sviluppo delle competenze “hard” e “soft”: non solo corsi di Negoziazione, di Value Selling o di Motivazione e Leadership, ma anche di Piani di Vendita, di Mappatura del Portafoglio Clienti o di Redditività delle Vendite.

I miei clienti apprezzano l’attenzione che metto nel personalizzare gli interventi formativi sulla situazione interna ed il mercato di riferimento, e la mia capacità di coinvolgere i partecipanti ai miei corsi in modo estremamente interattivo e  con una sana punta di ironia.

Dal 2019 sono certificato nell’Assessment DISC®.

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