Generazione Zero Obiettivi

17 Dic 2024 | Diversity & Inclusion, Motivazione

Generazione Zero Obiettivi

Nel 1968 gli studenti universitari di molti paesi del mondo attuarono una ribellione contro l’establishment politico, culturale e accademico, nota ancora oggi come Movimento del ‘68.   Criticando e rifiutando il conformismo e i valori tradizionali, i giovani avviarono una vera e propria rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre la società nei paesi occidentali.

Dalla Primavera di Praga, al movimento Hippie degli anni 60-70, alla Primavera Araba del 2010, sono molti gli esempi nella storia in cui i giovani hanno avviato cambiamenti profondi nella società e nelle norme culturali dei loro genitori e dei loro insegnanti.  Dalla Pandemia in poi probabilmente stiamo assistendo ad un’altra rivoluzione, certamente meno cruenta ma non per questo meno significativa, avviata dai giovani nel modo di vedere la vita, il lavoro e il loro scopo nel mondo.

Giovani liberi e felici senza obiettivi?

Non sono un sociologo, ma dal mio piccolo osservatorio professionale posso testimoniare che negli ultimi anni diversi miei clienti lamentano la grande difficoltà nel trovare giovani leve da avviare a ruoli orientati al raggiungimento degli obiettivi. Uno su tutti quello commerciale.

Inoltre, diversi giovani che erano stati avviati a professioni nella vendita, nel marketing o come inside sales e che sembravano promettenti hanno rassegnato le dimissioni dopo poco tempo. In un paio di casi mi è capitato di incrociare i dimissionari, i quali mi hanno raccontato che si sarebbero presi una pausa di riflessione e avrebbero in seguito cercato un lavoro con meno pressione sui risultati.

Sembra infatti che sempre più giovani siano disinteressati a lavorare per obiettivi.

Non intendo avallare teorie strampalate e superficiali che etichettano i giovani come mollaccioni, indifferenti o pigri. Ho tre figli più che ventenni e nessuno di loro è minimamente attratto da una classica professione impiegatizia o commerciale. Men che meno un lavoro per obiettivi come quello del papà. Ma non sono né pigri né mollaccioni. Vogliono solo seguire le loro passioni, essere felici e avere una vita piena di significato. Forse noi “senior” qualcosa la possiamo imparare da loro.

Che cosa è cambiato?

Ma che cos’è cambiato nella percezione di un lavoro dove l’obiettivo può essere un riferimento importante? Iniziamo col dire che oggi il lavoro per obiettivi, come ad esempio la vendita, viene visto da molti come un lavoro troppo stressante, aggressivo o dai ritmi troppo intensi, a discapito di un equilibrio più sano tra vita professionale e personale.

Abbiamo assistito a cambiamenti culturali e sociali epocali: i social media, tra tutti, enfatizzano la gratificazione istantanea e misurano il successo in termini di numero di like ricevuti. Questo non aiuta a mentalizzarsi sul raggiungimento di obiettivi a lungo termine.

Anche i Valori sono cambiati:  per molti giovani il lavoro deve offrire una realizzazione personale e un impatto positivo sulla società, rispetto a professioni ritenute meno significative. Anche la possibilità di fare carriera o della sicurezza del lavoro è sempre meno attraente.

Per ultimo, spesso mancano programmi di formazione moderni ed adeguati per accompagnare i giovani nelle professioni tipicamente orientate al raggiungimento degli obiettivi.

Quali possono essere le possibili soluzioni per le aziende?

  1. Ridefinire il concetto di Successo per spostare l’attenzione quindi dal semplice raggiungimento di obiettivi materiali al perseguimento di una vita significativa e soddisfacente, dove i valori dell’autenticità e del benessere personale possono aiutare i giovani a trovare motivazione nel lavoro per obiettivi, se ben studiati e condivisi. Dove la professione della vendita, ad esempio, sia etica e crei valore per i clienti
  2. Offrire Flessibilità e Autonomia per consentire di lavorare su progetti significativi che rispecchino i loro interessi e valori 
  3. Fornire Formazione e Sviluppo Professionale dei giovani può aiutarli a sviluppare le competenze necessarie per definire e raggiungere obiettivi significativi.
  4. Favorire una Cultura del Supporto che incoraggi la collaborazione, la condivisione e il sostegno reciproco per motivare i ragazzi a perseguire obiettivi condivisi.

Siamo noi a dover cambiare. Il mondo si è evoluto e abbiamo il dovere di offrire ai nostri giovani un futuro del lavoro più motivante e dove il lavoro per obiettivi possa essere gratificante e pieno di significato.

 

Riccardo Bompiedi

Riccardo Bompiedi

Formatore per manager e venditori del b2b

Mi chiamo Riccardo Bompiedi e dal 1996 lavoro nella formazione di venditori e manager di aziende del b2b industriale, medicale e dei servizi. Sono esperto nello sviluppo delle competenze “hard” e “soft”: non solo corsi di Negoziazione, di Value Selling o di Motivazione e Leadership, ma anche di Piani di Vendita, di Mappatura del Portafoglio Clienti o di Redditività delle Vendite.

I miei clienti apprezzano l’attenzione che metto nel personalizzare gli interventi formativi sulla situazione interna ed il mercato di riferimento, e la mia capacità di coinvolgere i partecipanti ai miei corsi in modo estremamente interattivo e  con una sana punta di ironia.

Dal 2019 sono certificato nell’Assessment DISC®.

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